Chi siamo

La Convenzione dei diritti nel Mediterraneo nasce per affermare una concezione del Mediterraneo come spazio creatore di una nuova umanità che vuole vivere insieme.     

 

Qui sommes-nous

La Convention sur les droits de la Méditerranée est née pour affirmer une conception de la Méditerranée comme espace créatif pour une nouvelle humanité qui veut vivre ensemble.      

 

About us

The Convention on the Rights of the Mediterranean was born to affirm a conception of the Mediterranean as a creative space for a new humanity that wants to live together.      

 

من نحن

لقد ولدت اتفاقية حقوق البحر الأبيض المتوسط ​​بهدف التأكيد على مفهوم البحر الأبيض المتوسط ​​باعتباره مساحة إبداعية لإنسانية جديدة تريد العيش معًا.                                              

 

 

NEWS - أخبار

Palestina: parliamone con Lilia Ghanem - Palestine : Parlons-en avec Lilia Ghanem - فلسطين: لنتحدث عنها مع ليليا غانم - Palestine: Let's talk about it with Lilia Ghanem -

La Palestina e il genocidio in atto: contro il silenzio, e l'ignavia, ci riuniamo per comprendere, e promuovere il dialogo ad ogni livello.Lilia Ghanem, già docente alla Sorbona, è fondatrice del Tribunale di coscienza per il giudizio sui crimini di guerra.Coordina i lavori Giuseppina Ancona, presidente dell'associazione Un'altra storia.Le due conferenze, organizzate a Riposto e a Siracusa da Un'altra storia e dalla Convenzione dei diritti nel Mediterraneo, è sostenuta da una rete di associazioni del territorio di Riposto e dalla Cgil di Siracusa.Appuntamenti:

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Tracce coloniali: comunicato stampa - Traces coloniales: communiqué de presse - Colonial traces: press release - الآثار الاستعمارية: بيان صحفي

Da ieri anche la Convenzione per i diritti nel Mediterraneo è a Ustica con Un Ponte Per, nell'Isola che ha visto la deportazione degli oppositori libici alla colonizzazione italiana. Come nelle altre piccole isole qui sono stati reclusi per anni e spesso vi sono morti, centinaia di abitanti della Cirenaica e della Tripolitania che l'Italia liberale, prima di quella fascista, aveva voluto invadere alla ricerca di un presunto posto al sole. Una pagina vergognosa della storia italiana per troppo tempo rimossa e nascosta sotto il tappeto del mito "italiani brava gente". Siamo venuti qui, con Arci, Yekatit12, Anpi, Cgil, Un altra storia Aps, il Centro Studi Ustica, che ringraziamo per l'accoglienza. Portiamo l'omaggio della società civile italiana a quelle vittime e a quei resistenti al colonialismo italiano e per rivendicare il diritto a conoscere tutta la nostra storia. Conoscere per riconoscere. Riconoscere per riparare.

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Sviluppo eco-sostenibile delle comunità - Développement communautaire éco-durable - Eco-sustainable community development - التنمية المجتمعية المستدامة بيئيًا: الممارسات الجيدة

La Convenzione dei Diritti nel Mediterraneo presenta alcune buone prassi per lo sviluppo eco-sostenibile delle comunità, a Milo, Piedimonte Etneo e Santa Venerina, Venerdì 23 e Sabato 24 Maggio 2025Può esserci uno sviluppo eco-sostenibile delle comunità nell’area del Mediterraneo? Se ne parlerà facendo conoscere delle buone prassi, Venerdì 23 e Sabato 24 Maggio a Milo, Piedimonte Etneo e Santa Venerina, in una iniziativa organizzata dalla Convenzione dei Diritti nel Mediterraneo, con il patrocinio e la collaborazione dei tre comuni etnei che aderiscono alla Convenzione, ed il sostegno dell'Assessorato alla Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro della Regione Sicilia.Venerdì 23 maggio dalle ore 16 alle ore 19,30 al Museo Virtuale del Comune di Milo,si tratterà il tema "Dalla Sovranità alimentare alla Serenità alimentare". Sabato 24 maggio dalle ore 9,30 alle ore 12,30 nella Sala Consiliare del Comune di Piedimonte Etneo si parlerà di "Comunità Energetiche", e Sabato 24 Maggio dalle ore 16,30 alle ore 19,30 nella Casa del Vendemmiatore del Comune di Santa Venerina l’argomento trattato sarà la “Risorsa Rifiuti e l’Economia Circolare”.L'iniziativa si pone l'obiettivo di determinare itinerari progettuali della Convenzione relativi alle tre tematiche, muovendo da buone prassi per quanto riguarda Rifiuti e Comunità Energetiche (Comuni di Santa Venerina e Piedimonte Etneo) e dal documento "Dalla Sovranità alimentare alla Serenità alimentare" da considerare come base per riattivare un gruppo specifico su questa importantissima tematica.Ci si confronterà sulle diverse esperienze, e si individueranno modalità, tempi e strumenti per dare continuità alle attività in tali campi così determinanti per "Fare del Mediterraneo un luogo di popoli che vogliono vivere insieme e in pace".Parteciperanno: Tuba Dal e Kadircan Yurdakul dalla Turchia, Mohamed Soubhi dal Marocco, Arslan Hajdinaga e Damir Rascic dal Montenegro, Aleksander Marleci, Rosita Marleci e Marjan Lukani dall’Albania, Karsten Xuereb in collegamento da Malta, e per l’Italia Edgardo Maria Iozia (referente del gruppo sovranità alimentare della Convenzione), Tonino Perna in collegamento dalla Calabria, Benedetto Sechi Italia per la Sardegna, Antonio Liotta per la Sicilia, Giusy Rannone per la Sicilia (esperta di Comunità Energetiche), Pasquale Carlo Tornatore per la Sicilia, Santo Oliveri per la Sicilia (esperto di politiche dei rifiuti), Salvo Cacciola per la Sicilia (referente Fattorie Sociali Siciliane), Sebastiano D’Achille per la Sicilia (esperto di Comunità Energetiche), Cristiano Anastasi per la Sicilia (ex Senatore, presentatore della legge sulle Comunità Energetiche, Beppe Giusto Coordinatore del Gruppo Città Sostenibili.Saranno presenti anche i Sindaci dei tre Comuni aderenti alla Convenzione: Santo Raciti per Santa Venerina Ignazio Puglisi per Piedimomte Etneo e Alfio Cosentino per Milo.Con questo incontro continuano le attività della Convenzione dei Diritti nel Mediterraneo, convenzione firmata a Palermo nel Marzo 2022 da ottanta delegati di Albania, Algeria, Bosnia, Comunità Curda, Egitto, Francia, Grecia, Iraq, Italia, Libano, Libia, Macedonia del nord, Malta, Marocco, Palestina, Siria, Spagna, Tunisia, Turchia, con rappresentanti di associazioni, enti locali, personalità della cultura e del terzo settore.

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Tracce coloniali: ricordare per riconoscere, riconoscere per riparare

Pochi lo sanno, anche perché non ce n’è traccia nei libri di scuola, ma c’è stato un tempo in cui l’Italia deportava nelle piccole isole gli oppositori libici alla colonizzazione della loro terra e ve li lasciava morire. Le stesse isole in cui verranno poi confinati gli antifascisti, tra cui Antonio Gramsci.È una delle tante vergogne nascoste della storia coloniale dell’Italia prima liberale e poi fascista.È iniziato nel 1911 quando, dopo la sconfitta di Shara Shatt, l’occupante rispose con una “Caccia all’arabo” e l’esecuzione sommaria di migliaia di persone. Altre, forse 4000, furono frettolosamente imbarcate senza processo per Favignana, le Tremiti, Gaeta e per Ustica. Le deportazioni continuarono negli anni seguenti fino ad almeno il 1934.Non erano solo oppositori trovati con le armi in pugno o dissidenti, ma anche semplicemente persone influenti, professionisti o semplici passanti rastrellati a casaccio. L’Italia decapitava così la società tripolina nella speranza di impedire una resistenza che invece puntualmente riprese nel 1915 con la “grande rivolta araba”.Le condizioni di detenzione furono durissime, come testimoniato dalle poesie scritte durante la prigionia da Fadil al Shamani, poeta e partigiano di Tobruk deportato nel 1912. Almeno un terzo dei deportati ne morirono.Questa storia è una macchia nel passato del paese non solo per esserne stata responsabile, ma anche per averla occultata, come per i tanti altri crimini dell’impresa coloniale italiana in Libia, come in Etiopia, in Eritrea, in Somalia o nei Balcani.L’occultamento della memoria coloniale, oltre che un oltraggio alle vittime, è stato ed è una negazione del diritto degli italiani e delle italiane a conoscere la propria storia.Ma siccome la storia lascia tracce, c’è a Ustica un piccolo cimitero in cui i deportati libici morti in prigionia venivano seppelliti. E dimenticati.

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I 12 GRUPPI DI LAVORO

La Convenzione è organizzata in 12 gruppi di lavoro, interagenti fra loro.

LES 12 GROUPES DE TRAVAIL

La Convention est organisée en 12 groupes de travail, qui interagissent entre eux.

THE 12 WORKING GROUPS

The Convention is organised into 12 working groups, which interact with each other.

مجموعات العمل الاثنتي عشرة

يتم تنظيم الاتفاقية في 12 مجموعة عمل تتفاعل مع بعضها البعض.         

Città sostenibili                         

Villes durables                            

Sustainable cities                     

المدن المستدامة

Progettazione e risorse         

Conception et ressources     

Design and resources             

التصميم والموارد

Giovani patrimonio del futuro

La jeunesse, héritage de l'avenir

Youth, the heritage of the future

الشباب تراث المستقبل

Potenziamento reti                 

Amélioration du réseau         

Network enhancement         

تحسين الشبكة

Diritti e beni comuni

Droits et biens communs

Rights and common goods

الحقوق والسلع المشتركة

Mare che unisce

La mer qui unit

Sea that unites

البحر الذي يوحد